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Kenya

In questa guida troverai tantissimi motivi per un fare un viaggio avventura in Kenya.

Il Kenya è uno stato dell’Africa orientale bagnato dall’Oceano Indiano.

È per antonomasia la terra dei safari fotografici alla portata di tutti, ormai superattrezzato per accogliere turisti con ogni livello di confort.

Ma il Kenya non è solo questo: al centro del Paese svetta il Monte Kenya (oltre 5.000 mt) per scalate e trekking per poi concludere il soggiorno sulle spiagge bianchissime di Mombasa o Malindi.

Il Kenya quindi è la destinazione ideale per chi ama la natura, il relax e lo sport con il massimo confort.

Sport e avventure

Ecco quali sono le attività sportive e le avventure da provare in questa destinazione.

Per maggiori dettagli sugli sport clicca qui.

  • Safari a bordo di fuori strada, soprattutto durante le migrazioni degli animali, che variano in base alle condizioni climatiche: gli uccelli solitamente tra gennaio e febbraio e gnu e zebre da giugno settembre.
  • Balloon safari: un volo in mongolfiera per osservare gli animali dall’alto
  • Immersioni nelle lagune protette dalla barriera corallina (oltre la quale potreste avere la fortuna di vedere gli squali)
  • Trekking e arrampicate in alta montagna o nella foresta
  • Rafting e canyoning
  • Parapendio e paracadutismo
  • Kite surf
  • Mountain bike nei parchi

Esperienze

Ecco alcune delle esperienze uniche ed emozionanti da vivere in questa destinazione:

  • Dormire in un Treetops Lodge con i leoni che passeggiano sotto
  • Birdwatching al lago Nakuru
  • Dormire in tenda
  • I raduni di elefanti nella grotta Kitum sul monte Elgon
  • Il panorama da Nyaru (detto World’s End) sull’Altopiano Occidentale
  • Ascoltare i rumori che rompono il silenzio della notte e i cieli stellati.

Cosa vedere

A integrazione di sport e avventure citate sopra, il Kenya offre meravigliosi luoghi che vale assolutamente la pena visitare, tra cui:

  • I villaggi delle tribù indigene: quella dei Masai, niloti, pastori nomadi, è l’etnia più nota e più facilmente raggiungibile, ma altrettanto interessanti sono i Kikuyu, contadini (che rappresentano la maggioranza), i Kamba, i Turkana, i Pokomo.
  • Lamu: vecchia città patrimonio UNESCO con le sue strette strade rimaste intatte, i suoi mercati e le piazze attorno al forte. Sull’isola non ci sono veicoli; l’asino e il dhow sono tuttora le uniche forme di trasporto.
  • Le rovine di Gede: sono i resti di una città Swahili del XII secolo. Si possono ancora vedere i resti di alcune moschee, di un palazzo magnifico e abitazioni circondate da 45 acri di foresta.
  • Il Centro delle Giraffe dell’AFEW (African Fund for Endangered Wildlife, Fondo africano per le specie a rischio di estinzione): si trova appena fuori Nairobi. È un centro di allevamento per le giraffe di Rothschild, una specie a rischio di estinzione. All’interno del centro è possibile avvicinare questi elegantissimi animali e dargli da mangiare. Se alloggiate al Giraffe Manor, una casa coloniale splendidamente adibita ad albergo esclusivo vi capiterà che qualche giraffa infili la testa nelle porte finestre per dare un’occhiata al tavolo della colazione
  • Orfanotrofio degli elefanti di Sheldrick: vicino al Parco Nazionale di Nairobi. È dedicato ai cuccioli di elefante e di rinoceronte resi orfani dal bracconaggio
  • Il ranch di Ol Pejeta: un rifugio per gli scimpanzé. Sebbene gli scimpanzé non siano una specie indigena del Kenya, se ne trovano piccoli gruppi nelle foreste pluviali della Tanzania e dell’Uganda, nonché in tutta l’Africa centrale e occidentale. Questo centro li salva dal bracconaggio e li accoglie su un’isola al centro del ranch.
  • Nairobi: è anzi una delle città più grandi e più interessanti dell’Africa, una metropoli che sembra non dormire mai, dove è possibile incontrare gente di tutti i tipi. Visitate il museo e l’abitazione storica di Karen Blixen, autrice di “La mia Africa”. Appena fuori dalla città si trova il parco nazionale di Nairobi.
  • Mombasa: è una città portuale e commerciale dal fascino cosmopolita in cui resta molto forte il legame con la sua storia. Si trova su un’isola collegata alla terraferma da ponti e traghetti. Il vero centro di Mombasa è l’esotica città vecchia, caratterizzata da strette stradine tortuose e dall’architettura arabeggiante. Non mancate di esplorare le torrette, le merlature e gli edifici all’interno delle mura di Fort Jesus (patrimonio Unesco). costruito per proteggere il porto di Mombasa

Natura

Il paesaggio in Kenya è alquanto diversificato.

Grandi pianure di tipica savana africana si alternano a fitte foreste sugli altipiani che arrivano a quote di 3-4.000 metri, oltre le quali dominano massicci rocciosi innevati (il Monte Kenya, che arriva a 5199 metri, viene chiamato Kiima Kya Nya, montagna dello struzzo, proprio a causa delle macchie bianche nevose che coprono a sprazzi le rocce).

Numerosi i parchi e le aree protette (Masai Mara, Tsavo Est e Ovest, Watamu Marine National Park).

Da vedere ci sono poi a nord le vaste zone desertiche e i vulcani spenti della Valle del Rift, la profonda cicatrice che taglia il Paese da nord a sud.

I laghi (Nakuru, Elmenteita, Baringo) sono naturali luoghi di attrazione per animali di ogni tipo.

E come tralasciare la costa di sabbia bianca sull’Oceano Indiano?

Enogastronomia

Cosa si mangia e si beve in questo Paese?

Carne, verdure, frutta, sono prodotti comunemente consumati a tavola. Molto usato il riso e ancor più l’ugali (la nostra polenta di mais).

Onnipresente il “latte di cocco” (madafu), che non è –come da noi- l’acqua che riempie la noce, ma la sua polpa grattugiata con uno speciale coltello dentato e mescolata ad acqua; il madafu si usa per condire numerosi piatti, come il pollo o il pesce alla griglia. Nei ristoranti di alberghi e lodge la cucina è prevalentemente “internazionale” e anonima, ma è possibile trovare piccoli ristoranti dove ancora si cucinano piatti tradizionali locali (come l’irio, zuppa di fagioli, patate e mais) o di origine araba (come i sambusa, frittelle ripiene di carne macinata).

Quando andare

Se si escludono il caldo torrido di novembre e la stagione delle piogge (i mesi piovosi sono generalmente da marzo a maggio e da ottobre a dicembre), per il resto dell’anno il Kenya offre un clima più che accettabile per le vacanze: 22-30 °C sul mare e da 10 a 25 °C in località di montagna a 3000 metri. I mesi migliori sono comunque febbraio e marzo e da giugno a settembre.

Informazioni pratiche

Lingua: swahili – ovunque si parla anche l’inglese

Moneta: scellino keniota – KSh – KES

Capitale: Nairobi

Per informazioni aggiornate e dettagliate visitare www.viaggiaresicuri.it

Qualche consiglio

Il Kenya è un paese piuttosto povero e la sua più grande risorsa è costituita dal turismo, che ormai ha raggiunto una organizzazione efficiente e attenta alla conservazione della natura dei luoghi ma…industrializzata. Se sul mare questo può essere un fatto trascurabile, i safari invece rischiano di apparire come uno zoo-safari.

L’alternativa fai-da-te è possibile, soprattutto al mare, ma talvolta risulta più costosa e quasi sempre poco efficace. Per i safari è meglio affidarsi a guide esperte ed essere disposti a sopportare qualche disagio (sveglia all’alba, spedizioni notturne, lunghe trasferte, lunghe attese per vedere animali).

Il Paese è tuttora a rischio malaria, per cui è prudente la profilassi.

Durante il mese del Ramadan (variabile da fine marzo ai primi di giugno) si possono avere alcuni disagi, soprattutto nei ristoranti. I turisti non sono tenuti a rispettare il digiuno, ma è segno di rispetto non mangiare e bere in pubblico.

Ti piace questa destinazione?

Oppure vuoi visitare questo Paese con me in un viaggio di perlustrazione?

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